Afferma Yuval Noah Harari: “Nel XXI secolo coltiviamo, con strumenti sempre più potenti, l’ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare l’-Homo sapiens- in-Homo Deus-. E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell’immortalità e della felicità eterna?”.
Rompere il rapporto corpo-coscienza (per noi illuminata), significa ridurre l’uomo ad un vuoto corpo da riprogrammare con un algoritmo.
Sta a noi la scelta, il sé o l’algoritmo.
In tempo di pandemia, ci è stato chiesto, per tutelare la salute nostra e degli altri, di ridurre drasticamente la nostra libertà, di barattarla con la sicurezza. In nome della pura vita abbiamo rinunciato alla libertà, ai diritti, alla Costituzione, con il rischio di perdere la nostra umanità. Come possiamo restare umani?
… un impossibile, oggi indispensabile …”
Recensione del libro di Marco Guzzi, edizioni Paoline, 2021, Milano