Anche il terzo incontro si è concluso con una buona partecipazione, peccato che fossero per la maggioranza persone nuove. Ho quindi ripreso i principi di base della cucina energetica, ho rispiegato le cinque trasformazioni, il loro collegamento con le stagioni, con gli organi e i visceri.
Ho focalizzato l’attenzione sull’importanza dei sapori e dei colori, per curare ogni trasformazione e su quanto gli eccessi, dal punto di vista del gusto, siano problematici per gli organi corrispondenti. Ho riassunto alcuni concetti già affrontati le volte precedenti, a proposito della trasformazione legno, che corrisponde alla primavera, al colore verde, al gusto acido, al fegato e alla cistifellea; della trasformazione fuoco, che corrisponde all’estate, al colore rosso, al gusto amaro, al cuore e all’intestino tenue.
Abbiamo affrontato la trasformazione terra, che influenza gli ultimi 21 giorni di ogni stagione e corrisponde al colore giallo, al sapore dolce, allo stomaco e al pancreas. Mi sono dilungata nel parlare del fatto che il gusto dolce è quello in cui molte persone tendono ad eccedere. Non intendo di sapore dolce delle verdure dolci, curativo per la trasformazione terra, ma il dolce dei dolci, dello zucchero, del miele, dei dolcificanti. Essi determinano un’iperattività del pancreas, che è impegnato a riequilibrare i picchi glicemici e ho spiegato quanto questo danneggi il pancreas, stimoli la voglia di dolce e possa sfociare in patologie quali il diabete. Mancando solo due incontri, ho voluto introdurre anche la trasformazione metallo, che corrisponde all’autunno, al colore bianco, al sapore piccante, ai polmoni e all’intestino crasso.
Ho fatto alcuni cenni agli stili di cottura, che vanno scelti sulla base della stagione e del bisogno di rinfrescare o riscaldare il corpo dall’interno. Ho precisato il fatto che l’effetto del cibo sul corpo dura fino a tre mesi e che quindi già nell’ultimo periodo dell’estate sia importante diminuire il crudo, la frutta cruda e iniziare a introdurre stili di cottura che inizino a riscaldare il corpo, per evitare le classiche malattie da raffreddamento, che colpiscono nel periodo autunnale, ai primi freddi. Io e Cristina abbiamo pensato ad un menu alla trasformazione terra, che avrebbe dovuto essere il fulcro dell’incontro.
Come sempre la ringrazio, in quanto il suo impegno nel cucinare per una decina di persone, ha permesso di parlare e rispondere alle domande, che via via sono emerse, senza preoccuparmi della realizzazione della cena. Ho contribuito solo con un dolce: un kanten di fragole, un dolce fresco e dietetico che ha appagato il palato di tutte le partecipanti. Alcune lo hanno consumato come una zuccotto con i pezzi di fragola all’interno di una densa gelatina di succo di mela e farina di mandorle, altre hanno preferito la versione frullata: una delicata mousse di fragole, curativa della stitichezza, grazie alla presenza dell’alga agar agar.
Nonostante l’invito a concentrarsi sulla masticazione, prima forma e digestione e mezzo per trarre dal cibo i nutrienti in in esso contenuti, non sono mancate le conversazioni e l’approfondimento della conoscenza reciproca.
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